domenica 6 dicembre 2009

Progetto Serendipity: "Oliver Twist"

Sono Edona, una delle partecipanti al concorso Serendipity e ho scelto di portare il libro "Oliver Twist", scritto da Charles Dickens. Questo è il mio commento al libro che ho proposto anche al concorso.

Quella di Oliver è una storia avvincente e piena di colpi di scena. Inizialmente non sapevo dell' esistenza del libro, ma una sera ho visto il film intitolato “Le avventure di Oliver Twist”. Il film mi ha commosso molto e la storia mi ha incuriosito subito, così, dopo che un'amica mi aveva informato che lei aveva il libro a casa, ho voluto assolutamente leggerlo. Secondo me il libro è molto meglio del film, oltre al fatto che il film non è fedele al libro, i fatti letti mi sono rimasti impressi nella mente molto più delle scene. Leggere il libro aiuta maggiormente a ricordare e a capire veramente una storia, infatti tra i film che ho visto e i libri che ho letto i libri me li ricordo tutti, mentre i film li ricordo solo in parte.Il rapporto che una persona ha con un libro è speciale, perché lo legge quando vuole e quando ha tempo riprende da dove l'ha lasciato. Quando si legge un libro si entra in un altro mondo, dove tutto il resto non esiste e non conta. Per la partecipazione al concorso ho scelto questo libro proprio per il fatto che la storia non racconta solo le vicende di un piccolo orfano, ma mette in evidenza i problemi che si presentavano nella Londra di metà Ottocento. Infatti i problemi come lo sfruttamento minorile, il reclutamento dei bambini per il crimine e le condizioni di degrado della città sono al centro del racconto. Credo che sia molto importante che un libro parli anche di problemi come questi, perché le persone devono sapere quello che che succede loro intorno. Apparentemente questo può sembrare un libro solo per bambini, ma in realtà può essere letto anche da un adulto, visti i temi importanti che vengono trattati. Il libro è ambientato in un'epoca che a noi può sembrare molto lontana, ma che in realtà non lo è affatto. Fortunatamente noi viviamo in Paesi civilizzati, in cui queste cose non accadono molto spesso, o forse tante volte non riusciamo a vederle e a saperle; non serve però andare troppo lontano perché queste cose accadano e si possano vedere tutti i giorni. Io per esempio vengo da un piccolo paese in via di sviluppo nei Balcani, dove queste cose esistono tuttora. Purtroppo non sempre le storie come quella del piccolo Oliver hanno un lieto fine. Infatti nella vita reale le cose non hanno quasi mai un lieto fine, anche se io spero che queste vicende rimangano solo pure storie di fantasia e che non si avverino mai. Secondo me nessuno merita di soffrire così nella vita, per nessun motivo. Oliver è il simbolo dell'innocenza e della purezza che inconsapevolmente combatte da solo contro il male dell'umanità. Anche questa purtroppo è una realtà, l'uomo è malvagio di natura e i “buoni” devono combattere per essere felici ed avere una vita tranquilla e serena. Purtroppo l'uomo può arrivare a fare cose impensabili pur di vivere o per meglio dire sopravvivere. Se uno legge con attenzione e capisce quello che l'autore voleva trasmettere, allora dovrebbe capire che i valori importanti della vita sono la lealtà e la sincerità, ma soprattutto la salute e la famiglia. Una persone può essere povera, senza tante cose, ma se ha qualcuno accanto che le vuole bene allora quella persona è veramente felice e non ha bisogno di nient'altro. Per questo motivo, la storia di Oliver mi ha commosso molto, perché insegna i veri valori della vita, dei quali nessuno può fare a meno per essere una persona onesta e felice, anche se lo scopo della vita non è raggiungere la felicità ma esserne perennemente alla ricerca.Quando ho iniziato a leggere questo libro, non mi aspettavo di trovare argomenti di questo tipo. Io pensavo di leggere solo una banale storia da bambini, invece ho trovato delle cose molto profonde, che non avrei mai immaginato di trovare in un libro del genere. La storia è molto coinvolgente e avvincente, perché presenta molti colpi di scena. I personaggi non vengono presentati tutti subito, ma alcuni entrano a far parte della storia solo dopo la metà del racconto. Una cosa che ho notato dopo è una forma di razzismo che, sicuramente, non mi aspettavo assolutamente. Infatti anche se Oliver è un bambino, è pur sempre un inglese, mentre l'antagonista della storia, il capo della banda è un vecchio ebreo. Anche se inizialmente non avevo pensato a questo particolare, in effetti potrebbe essere inteso come una forma di razzismo.
Per concludere consiglio a tutte le persone di ogni età di leggere questo libro, perché aiuta a valorizzare quello che si ha e insegna che alcuni valori della vita, di cui non possiamo fare a meno, sono fondamentali.

1 commento:

_Lè_ ha detto...

ebbrava edo...mi sa che prima o poi metto anche il mio, ma con tutti questi proogetti non ho mai tempo. vedrai che quest'anno con mille spelendidi soli andrà a meraviglia...kiss ciauuu